Le origini del castello di Montieri
Quando è nato Montieri? Le notizie che abbiamo a riguardo sono molto scarse. Per il periodo precedente l’anno 1000 non ci sono tracce scritte o materiali che ci parlino di un insediamento nell’area dove poi sorgerà l’abitato. Sappiamo da alcuni documento che nel 900 d.C. esistevano due villaggi, chiamati Mocini e Magrignano, sulle pendici del Monte Murlo, di fronte al poggio di Montieri.
Sulle pendici del poggio, invece, a poco più di 800 mt in linea d’aria dall’attuale abitato, lo scavo archeologico della Canonica di San Niccolò, ha riscoperto i resti di un insediamento in vita dal 800al 900 d.C. La prima attestazione documentaria conservata negli archivi di un “castello” di Montieri risale al settembre del 1133. La nascita dell’abitato di Montieri dunque, allo stato attuale degli studi, sembra da collocarsi fra l’inizio del XI e l’inizio del XII secolo.
E come era Montieri al momento della sua nascita? Nel novembre del 1137, Ranieri, vescovo di Siena, ricevette da Ademaro vescovo di Volterra “la metà del castello di Montieri… con tutte le argentiere trovate o da trovare, fatta eccezione per la Canonica di S. Niccolò e l’altra chiesa dove si trova il castello”. Nel documento inoltre si fa preciso riferimento all’esistenza all’interno del castello di una torre.
Montieri è dunque un castello che nel 1133 ha già un territorio definito, detto “comitato”, e con una attività mineraria già ben avviata. Da questi documenti risulta infatti un centro minerario fortificato per la produzione di argento, con un borgo, una chiesa e una torre.
Nel proprio distretto sono attive le miniere di cui “l’argentiera” che viene ceduta fa parte. Questa argentiera inoltre, che probabilmente corrisponde a una o più gallerie di estrazione collocate sui fianchi del poggio, era stata acquistata da parte di un vescovo volterrano, in un periodo precedente al 1137, quando apparteneva al patrimonio di un membro della famiglia signorile locale dei Pannocchieschi.
Se è quello che possiamo ricavare dallo studio dei documenti scritti vediamo ora cosa hanno restituito le trincee del teleriscaldamento e gli altri interventi archeologici fatti nell’area di Montieri. Lo scavo ha messo in luce diversi depositi databili fra XI e la prima metà del XII. Le evidenze documentate sono riferibili ad alcuni tratti delle strutture difensive del castello, ad alcuni muri pertinenti ad abitazioni interne alla cinta ed a una serie di attività svolte nelle immediate vicinanze del sito.
Contenuti tratti dalla “Guida Archeologica del Borgo di Montieri” a cura di Jacopo Bruttini. Si ringraziano il Sindaco ed il Comune di Montieri per la gentile concessione.